Cosa può dirci l’iride del nostro stato di salute
Analizziamo l’iride per trovare tracce della predisposizione del terreno a contrarre determinate malattie o evidenziamo patologie organiche già in atto, spieghiamo a grandi linee l’embriologia e la suddivisione circolare dell’iride.
Come le impronte digitali sono diverse l’una dall’altra in quanto prodotto di un ologramma individuale, anche la nostra iride potrebbe essere utilizzata come le impronte digitali perché anch’essa è unica ed irripetibile.
L’iride e l’infiorescenza del sistema neuronale che ha segnato tutto il processo di formazione dell’ologramma dell’individuo, esattamente come le impronte digitali tramite il derma.
L’iride è attraversata da numerosissimi vasi sanguigni ed è notevolmente innervata, la presenza di nervi simpatici che fanno dilatare la pupilla (nervi Irido dilatatori), e parasimpatici, che la fanno restringere (nervi irido costrittori), evidenzia lo stretto rapporto esistente tra l’occhio e le diverse funzioni del corpo umano.
Per la sua formazione embriologica, l’iride è una sorta di schedario ideale per conservare le informazioni contenute nei foglietti embrionali che hanno dato origine alle diverse funzioni ed organi del corpo umano.
L’abbondante presenza di vasi sanguigni, inoltre, permette all’iride di ricevere informazioni molecolari provenienti dalla periferia, mentre i nervi simpatici e parasimpatici consentono di osservare a livello oculare le variazioni della sensibilità periferica.
Le informazioni molecolari periferiche sono rappresentate dalle nuove sostanze che un insieme di cellule alterate secerne, immettendole nel sistema circolatorio, questo attraverso l’arteria oftalmica, le trasporta fino all’iride provocando, in zone corrispondenti a determinate funzioni ed organi, l’alterazione della fibra di cui è composta.
Gli stimoli provenienti dal simpatico e dal parasimpatico danno luogo a movimenti della pupilla di ampiezza variabile, che interpretati, contribuiscono alla evidenziazione delle patologie.
Due sono gli elementi valutati entro questa fisiopatologia, l’uno complementare all’altro:
- Quello umorale
- Quello nervoso
A sua volta l’esame clinico comprende due fasi, quella relativa alla lettura (elemento statico) e quella relativa alla dinamica pupillare (elemento dinamico).
Questa interdipendenza tra elemento statico e dinamico, così come quella tra elemento umorale ed elemento nervoso, è in stretta relazione con il concetto di energia e di circolazione energetica espresso dalle polarità Yin-Yang, manifestazione dell’energia vitale secondo la Medicina Cinese.
In questo senso l’iride diagnostica presuppone una concezione globale dell’individuo e implica una medicina totale.
La lettura delle macchie e delle modificazioni dell’iride permette di rilevare eventuali perturbazioni organiche, dando contemporaneamente indicazioni sul genere di processo patologico, semplice infiammazione, malattia cronica, probabile proliferazione tumorale benigna o maligna.
L’utilizzo più importante dell’iridodiagnostica è di tipo preventivo
Attraverso le costituzioni iridee (linfatica, ematogena e mista) si può capire la predisposizione dell’individuo a contrarre determinate patologie che possono manifestarsi anche a distanza di molti anni.
In linea generale, le iridi di colore azzurro o nocciola appartengono alle costituzioni linfatiche, mentre quelle di colore castano appartengono alle costituzioni sanguigne.
La costituzione linfatica è caratterizzata dalla tendenza al terreno acido e alla fluidità del sangue.
L’iride presenta fibre molto e soprattutto strutturate, facilmente isolabili al microscopio.
Per questa ragione tali iridi sono dette fibrillari, esse indicano che il paziente sarà soggetto a demineralizzazione e infiammazioni.
La costituzione sanguigna ha invece come caratteristica principale la tendenza al terreno alcalino e all’ispessimento del sangue, l’iride è spesso difficile da interpretare, poiché le fibre risultano poco individuabili al microscopio, iridi di questo genere sono anche dette pigmentate, in quanto le eventuali trasformazioni si manifestano frequentemente con ammassi di pigmento, indicano una certa tendenza ai disturbi digestivi e da sovraccarico, quali, ad esempio, crisi di gotta, ipercolesterolemia, obesità.
Definita la struttura di base, si passa all’esame delle alterazioni esistenti sulla superficie dell’iride.
Uno schieramento della trama iridea può essere sintomo di un’infiammazione acuta, mentre la lesione cronica dà uno oscuramento della medesima.
Le modificazioni iridee si suddividono in segni forti e in segni deboli.
I segni forti si manifestano con ogive che rappresentano la perdita di sostanza organica, se l’ogiva è aperta, il processo è in evoluzione, se è chiusa significa che la lesione si è stabilizzata, ma è comunque da tenere sotto controllo.
I segni deboli si manifestano con uno schiarimento della trama che denota oltre ad un processo infiammatorio, una disfunzione organica ed una perdita di sali minerali da parte dell’organismo.
Oltre alla modificazione della struttura dell’iride è importante esaminare le macchie che vi compaiono.
Queste possono essere distinte in:
- Macchie tossiniche, si presentano come depositi di colore molto scuro sulla trama dell’iride, di forma poligonale e con bordi netti.
In genere denotano uno stato di intossicazione passeggero.
- Macchie residuali. Segnano la fine del processo patologico, ma devono essere controllate periodicamente allo scopo di individuare eventuali ricadute.
- Pigmenti, sono grani colorati che si trovano sulla superficie delle fibre iridee, sia raggruppati, sia isolati.
Possono essere di colore giallo dorato (indice di fragilità fisica), giallo pallido (indici di infezioni con pus) colore giallo sporco (indice di intossicazione), verdastri (indice di tubercolosi o attacco di bacilli piocianei), rossi(rilevano la presenza di emorragie), molto scuri (inducono un grave aspetto di malignità, specialmente se si presentano in forma di riccio).